Quando e dove
Orario
18:00
Museo Novecento
Chi
Nicola Coccia
Autore e giornalista
Sergio Risaliti
Marco Fagioli
Critico d’arte
Ingresso libero
Mercoledì 4 maggio alle ore 18:00, verrà presentato presso la Sala Cinema del Museo Novecento di Firenze il volume Strage al Masso delle Fate. Ottone Rosai, Bogardo Buricchi ed Enzo Faraoni dal 1933 alla Liberazione di Firenze, edito da Edizioni ETS. Interverranno durante l’incontro, oltre all’autore Nicola Coccia, anche il Direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti e il critico d’arte Marco Fagioli.
L’opera narra di un intreccio di vite sullo sfondo di una Firenze degli ultimi anni 30, l’attività di una piccola formazione partigiana guidata da un poeta (Bogardo Buricchi) e da un pittore (Enzo Faraoni) fino al più importante attacco alle linee ferroviarie dell’Italia centrale e alla fabbrica di armi. Gli effetti di questo assalto si intrecciano con la vita di Ottone Rosai nella cui casa si rifugia Bruno Fanciullacci, il gappista più ricercato della Toscana, ma anche con l’uccisione di Giovanni Gentile e con la cattura del famigerato Mario Carità e del suo degno allievo Pietro Koch che per una settimana aveva rinchiuso in un armadio Luchino Visconti.
La resistenza antifascista degli intellettuali, pittori e poeti fiorentini riempie le pagine di Coccia. Ottone Rosai ne esce come una figura chiave, la sua casa è rifugio di partigiani, e tramite l’opera del giornalista viene riscattato, allontanando la sua persona dai rapporti – quasi subito ripudiati – con il regime e accogliendo invece una fede antifascista.
Il volume vede la luce dopo quindici anni di ricerche e confronti dell’autore con i testimoni superstiti della resistenza. E ci permette di venire a conoscenza di una scoperta fatta da Coccia stesso, tramite un documento rinvenuto all’Archivio di Stato, che permette di ampliare la visione su quello che avvenne al Masso delle Fate. La narrazione di un episodio che potrebbe – erroneamente – sembrare secondario, (ma che coinvolge nomi che diverranno ancor più di rilievo nell’Italia postbellica, come quello di Oriana Fallaci, Paolo Cavallina o Vasco Pratolini) viene salvata dall’oblio con il libro di Nicola Coccia.
Nicola Coccia
Nicola Coccia ha cominciato a collaborare all’Avanti nel 1966. Ha lavorato nella redazione fiorentina del “Lavoro” di Genova, diretto da Sandro Pertini. Assunto alla Nazione nell’estate 1978, si è occupato dei principali fatti di cronaca che hanno segnato la storia di Firenze negli ultimi 30 anni.
Nel 2016 ha vinto il premio nazionale Carlo Levi con il libro “L’arse argille consolerai: Carlo Levi dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti”, Edizioni Ets. Nel 2018 il direttore degli Uffizi, Eike Schmitd, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, hanno intitolato due piazzette ai lati di Palazzo Pitti, a Carlo Levi e a Anna Maria Ichino, la donna che nascose l’intellettuale torinese durante la guerra e lo aiutò a battere a macchina il Cristo si è fermato a Eboli.