Quando e dove
Chi
Domenico Piraina
Direttore del Polo Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano e Direttore di Palazzo Reale a Milano
Maurizio Vanni
Storico dell’arte, museologo, specialista in governance e gestione museale
Sergio Risaliti
Michele Morrocchi
Ingresso libero
Profilazione, percorsi su misura, performance inclusive, legami con gli stakeholder del territorio in grado di contribuire alla “crescita sostenibile”, per entrare nella dimensione quotidiana dei cittadini: la Museum Social Responsibility (MSR) è il principale strumento di cui le Istituzioni culturali dovranno dotarsi per affrontare le sfide imposte dal post Covid19. Fa tappa a Firenze il road show del libro di Domenico Piraina e Maurizio Vanni “La Nuova Museologia: le nuove opportunità nell’incertezza. Verso uno sviluppo sostenibile”, (Celid Edizioni, 2020). Il quinto appuntamento del ciclo – oltre dieci incontri in tutta Italia tra settembre e dicembre – è al Museo Novecento. In dialogo con gli autori ci sarà il direttore del museo Sergio Risaliti.
“Se vogliamo rimettere l’individuo al centro – dichiara Maurizio Vanni, storico dell’arte e museologo, curatore di oltre 600 mostre in 30 paesi del mondo – la scelta consapevole di una progettualità etica e responsabile finalizzata al bene comune sarà una tappa obbligata. I musei diventano, perciò, luoghi di interesse pubblico che si rivolgono a tutta società, ovvero al pubblico generico, ma anche al contesto sociale (associazioni di volontariato, imprese sociali e del terzo settore) e ambientale, allo scenario formativo, agli stakeholder e alle associazioni di categoria, ricoprendo un ruolo determinante nello sviluppo dei legami, nella coesione sociale e nella riflessione sulle identità collettive proprio all’indomani della pandemia”.
“La vera ricchezza del Museo – sottolinea Domenico Piraina, direttore del Polo Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano e, sempre a Milano, direttore di Palazzo Reale – non risiede soltanto nelle proprie collezioni, ma soprattutto nei visitatori che, portatori di un proprio vissuto personale e culturale, arricchiscono di significato e di senso il patrimonio culturale. Mai i visitatori devono essere visti come consumatori ma sempre come produttori di senso e, questo, contribuisce ad arricchire la visione pluralistica del patrimonio che è la realizzazione di una effettiva democrazia culturale”.
La chiave è “far entrare l’esperienza museo nella loro quotidianità. A prescindere dai servizi (ristorante, caffetteria, bookshop, giftshop, sale laboratoriali permanenti e zone lounge) utilissimi per stimolare una frequentazione regolare, funzionano le proposte culturali supportate da performance teatrali e musicali. Ogni visita guidata diventa un piccolo spettacolo a tema, facilmente comprensibile e divulgativo, in grado di meravigliare, stupire ed emozionare generazioni diverse di pubblico, sollecitando benessere interiore, energia positiva e buonumore nei presenti. La condivisione delle emozioni, del bene comune e del bene relazionale permette di connettere persone dallo stesso stile di vita. Adesso il museo è veramente di tutti”, conclude Vanni.