Tutte le mostre e i progetti speciali da settembre a dicembre 2020 in attesa del grande ritorno di Henry Moore
È una grande stagione quella che sta per partire al Museo Novecento di Firenze. Un programma ricco di esposizioni temporanee che è anche una dichiarazione di intenti:
“Nessuna battuta d’arresto rispetto al programma pre-Covid19 – ha detto il direttore artistico, Sergio Risaliti –. Il Museo Novecento, fatta eccezione per la chiusura forzata durante il lockdown, non ha rallentato la sua attività e non è intenzionato a farlo, anzi intende, in questo periodo di grande insicurezza e preoccupazione, offrire al pubblico una programmazione di altissimo profilo per dimostrare che, nonostante l’emergenza sanitaria, è possibile continuare a vivere l’arte e la dimensione museale in sicurezza e godendo di progetti di grande respiro”.
La nuova stagione del Museo Novecento inaugura il 25 settembre con l’apertura al pubblico di quattro mostre temporanee: Humus di Andrea Francolino (fino al 12 dicembre 2020), accompagnata da una performance che il giorno dell’inaugurazione dal Palagio di parte Guelfa si muoverà verso Piazza Signoria per raggiungere poi il Museo Novecento, Incanto di Irene Montini e Rocco Gurrieri (fino al 28 gennaio 2021), Paradigma. Il tavolo dell’architetto. Online (fino al 28 gennaio 2021) e Made in Italy – OFF. Suspense di Lori Lako (fino al 23 novembre 2020).
A ottobre sarà la volta della personale di Duel. McArthur Binion che vedrà l’artista afroamericano esporre i suoi lavori per la prima volta in un’istituzione culturale italiana. Nel weekend del 10 e 11 ottobre, inoltre, verrà organizzata tra il Museo Novecento e la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio la prima edizione di un festival dedicato alle arti performative MATCH. Two Days on Performance / Public / Space come omaggio alla figura di Allan Kaprow – a cui il museo ha dedicato una grande personale negli ultimi mesi –, con incontri, tavole rotonde, performance e uno screening program di approfondimento e riflessione attorno all’attualità delle ricerche performative contemporanee.
A novembre il grande ritorno di Henry Moore a Firenze: il primo piano del museo e l’ambiente Room al piano terra saranno interamente dedicati alla mostra di disegni, grafiche e sculture di Moore, a quasi cinquant’anni (era il 1972) dalla celebre esposizione che vide lo scultore inglese protagonista al Forte Belvedere. Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’artista Marinella Senatore realizzerà un’opera site-specific per il loggiato e la parete The Wall del Museo e sarà la protagonista di un talk sul suo lavoro e la relazione con le tematiche della giornata.
Ultimo appuntamento del 2020 sarà con Solo. Arturo Martini, retrospettiva dedicata ad uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento a partire dalle opere della collezione permanente del Museo.