1 Marzo 2024

DALL’AULA AL MUSEO

Venerdì 7 giugno
17:00 – 19:00
Ingresso gratuito su prenotazione

Per info e prenotazioni: https://forms.gle/Dq4ex6bv7q626A7S8

In occasione delle mostre André Butzer. Liebe, Glaube und Hoffnung (Amore, fede e speranza), Jannis Kounellis. La stanza vede. Disegni 1973-1990, entrambe in corso fino al 9 giugno 2024, e Ritorni. Da Modigliani a Morandi, aperta al pubblico fino al 15 settembre 2024, il Museo Novecento rinnova la collaborazione con il Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze con il progetto Dall’Aula al Museo, istituito nell’a.a. 2018/2019.

Avvicinando gli ambiti della ricerca accademica e della formazione museale, Dall’Aula al Museo costituisce un’occasione unica per condurre approfondimenti sempre nuovi sui grandi maestri del Novecento e del contemporaneo, oltre che sul patrimonio storico-artistico della città di Firenze. L’iniziativa, avviata insieme al prof. Giorgio Bacci, coinvolge un gruppo di studenti del corso magistrale di Storia dell’arte contemporanea, chiamati a lavorare alla progettazione di attività educative, a partire da un confronto serrato con lo staff curatoriale del Museo.

Per questa nuova edizione, sei studentesse guideranno il pubblico alla scoperta delle mostre, grazie a tre diverse conferenze itineranti in programma venerdì 7 giugno dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

Alberto Della Ragione.

“Amico dell’arte”

Anna Bertulini Frigé, Ginevra Cantini

Durata: 30 minuti

Una storia d’amore verso l’arte italiana: così si potrebbe sintetizzare la vicenda che lega Alberto Della Ragione ai principali artisti del Novecento. Una storia narrata da opere preziose e da importanti testimonianze scritte e fotografiche, culminata nella donazione della prestigiosa collezione al Comune di Firenze, solo pochi anni prima di morire.

A partire da una riflessione sul concetto stesso di ‘collezionismo’, l’incontro si propone di ripercorrere la vita e l’attività di Della Ragione, uno dei più illuminati mecenati e collezionisti del Novecento italiano, la cui Raccolta, allestita dal 2014 al Museo Novecento, è ora corredata degli straordinari ‘ritorni’ di alcuni dei capolavori appartenuti all’ingegnere. 

Ricalcando il percorso espositivo, la visita prenderà avvio dalla nascita della collezione e si snoderà attraverso i primi determinanti acquisti ed esposizioni pubbliche – inclusa la vicenda del prestigioso Autoritratto di Amedeo Modigliani – per approdare, infine, al fondamentale sostegno nei confronti della giovane arte italiana messo in atto soprattutto negli anni del regime fascista e della guerra.

Jannis Kounellis.

L’ombra come realtà

Lucia Maranzana, Camilla Nucciarelli

Durata: 30 minuti

Circa cento disegni di Jannis Kounellis, maestro indiscusso dell’Arte povera, vengono riuniti per la prima volta dopo la celebre esposizione al Gemeentemuseum Den Haag dell’Aia (1990), permettendo di sondare il rapporto dell’artista, noto soprattutto per le sue installazioni immersive, con il supporto più intimo e inconsueto del foglio di carta. A partire da un’indagine ‘poetica’, il percorso offrirà lo spunto per interrogarsi sull’universo creativo di Kounellis, che amava definirsi “pittore”, e consentirà di gettare nuova luce sul suo operare o, meglio, sul suo ideare.

André Butzer

Una dialettica di opposti

Eugenia Ayala, Lucrezia Braconi 

Durata: 30 minuti

Artista poliedrico, André Butzer invita ad interrogarsi su quale sia il proprio posto nel mondo, iniziandoci ad un viaggio intriso di spiritualità, in cui si mescolano figure e miti di ieri e di oggi.

Attraverso una disamina degli infiniti rimandi alla storia dell’arte e delle immagini stratificate nelle opere del pittore tedesco, la visita consentirà di esplorare le diverse fasi che hanno scandito il suo percorso. Graffitismo, Rinascimento italiano, Romanticismo tedesco e Pop statunitense convivono e collidono all’interno della sua ricerca, dando vita a linguaggi sempre nuovi. Grazie ad un intenso dialogo con i visitatori, il percorso permetterà inoltre di far emergere le ambiguità e le contraddizioni alla base dell’intenso colorismo di Butzer, in larga parte ispirato al rapporto – contrastato e mai del tutto risolto – con la storia recente del proprio Paese e con le logiche capitalistiche della società contemporanea.