Quando e dove
Orario
10:30 – 19:00
Museo Novecento
Altre sedi
Chi
Sergio Risaliti
Luca Nannipieri
Critico d’arte
Carlo Frittelli
Gallerista
Silvia Fiaschi
Restauratrice
Claudio Crescentini
Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Giovanna Lambroni
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Roberto Visconti
Tommaso Sacchi
Assessore alla Cultura del Comune di Firenze
Emiliana Biondi
Archivio dell’Arte Metafisica
Riccardo Guarneri
Artista
Marco Casamonti
Architetto Studio Archea
Eva Francioli
Museo Novecento – Mus.e
Giovanna Uzzani
Storica dell’arte
In occasione del centenario della nascita e a trent’anni dalla scomparsa di Vinicio Berti (Firenze 1921 – 1991), il Museo Novecento propone
una giornata dedicata al grande maestro fiorentino, la cui opera è profondamente legata alla città in cui ha operato per tutta la propria vita. AVANTI POPOLO! VINICIO BERTI. Omaggio a 100 anni dalla nascita, a cura del Direttore artistico del Museo Novecento Sergio Risaliti
e del critico d’arte Luca Nannipieri, si incarica di approfondire la conoscenza dell’opera dell’artista e di gettare nuova luce sulla sua lunga e articolata ricerca.
A partire da letture inedite e aggiornate, il convegno esamina la parabola creativa di Vinicio Berti, segnata dalla folgorante stagione dell’Astrattismo Classico, e intende associare una riflessione più ampia sulle profonde implicazioni politiche del suo lavoro.
Il recupero di aneddoti e fatti salienti che hanno contraddistinto il percorso dell’artista si affianca a uno studio più attento dei temi e
dei modi del suo stile pittorico, in costante dialogo con la ricerca nel campo della grafica.
Il coinvolgimento di studiosi ed esperti di diverse discipline offre l’occasione per un confronto critico e un dibattito intenso e articolato, rendendo inoltre possibile ampliare la ricostruzione a partire da un’analisi del profondo rapporto con l’architettura e la carta stampata.
PALAZZO VECCHIO, Sala d’Arme
Inizio lavori ore 10.30
Sergio Risaliti, Direttore artistico Museo Novecento
Luca Nannipieri, critico d’arte
Carlo Frittelli, gallerista. Il rapporto con Vinicio Berti
Silvia Fiaschi, restauratrice. Il restauro delle opere del lascito Pini-Berti
Claudio Crescentini, Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’archivio Vinicio Berti di Firenze. Dal 1993 una storia in progress, fra azioni di valorizzazione e prospettive di revisione critica
Giovanna Lambroni, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Il lascito di Vinicio Berti alla Biblioteca Marucelliana e la grafica degli esordi
Roberto Visconti legge Vinicio Berti
MUSEO NOVECENTO, Sala Cinema
Inizio lavori ore 15.30
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Firenze
Sergio Risaliti, Direttore artistico Museo Novecento
Emiliana Biondi, Archivio dell’Arte Metafisica, Cronistoria documentata di alcune mostre del Gruppo Arte d’Oggi
Riccardo Guarneri, artista. Il rapporto con Vinicio Berti
Marco Casamonti, architetto Studio Archea, Rapporto tra arte visiva e architettura
Eva Francioli, Associazione Mus.e – Museo Novecento, Vinicio Berti. “Guardare oltre”
Giovanna Uzzani, storica dell’arte, Vinicio Berti e le Avventure di Pinocchio, burattino rivoluzionario
Roberto Visconti legge Vinicio Berti
VINICIO BERTI
Nato a Firenze nel 1921 da una famiglia di umili origini, Vinicio Berti seguì studi di
tipo tecnico-industriale ed artistici, esordendo nel 1942 con opere di carattere realista- espressionista in cui sviluppò i motivi stilistici adottati inizialmente nella grafica e
nella tipografia. Iniziò così la sua partecipazione al movimento di rinnovamento
dell’Arte contemporanea italiana. Nel 1945 fondò, insieme a Bruno Brunetti, Fernando Farulli, Gualtiero Nativi e al poeta Alberto Caverni, il giornale “Torrente”.
Tra i protagonisti del movimento Arte d’Oggi, si avvicinò alla pittura all’inizio degli anni Quaranta, con opere dal sapore tardo-espressionista e post-futurista, approdando nel 1947 ad una pittura di tipo astratto-geometrico, dopo una fase di personale rilettura
del cubismo e del futurismo (1945-1947). Vicino a Giovanni Michelucci e ai critici Ermanno Migliorini e Giusta Nicco Fasola, fu tra i fondatori dell’Astrattismo Classico, di cui sottoscrisse il Manifesto nel 1950 insieme a Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Gualtiero Nativi e Mario Nuti. Dopo una breve fase caratterizzata da un intenso lavoro collettivo, si dedicò ad una ricerca individuale.
Agli anni della maturità risalgono dipinti spesso incentrati sul tema della città e sul rapporto conflittuale instaurato con essa dall’artista, quali ad esempio le opere delle serie Espansione dell’Astrattismo Classico (1951-1955), Cittadelle ostili (1955-1956), Cittadelle di resistenza (1966-1967). Agli anni Sessanta appartengono lavori maggiormente grafici e più vicini all’informale. Nel 1963 ricevette a Firenze il premio Il Fiorino.
La sua ricerca, caratterizzata da un costante impegno politico e da una speciale attenzione rivolta alle problematiche della scienza e della società contemporanee, proseguì con eguale intensità negli anni Settanta e Ottanta, traducendosi in un inteso lavoro sulla serie, evidente soprattutto nei cicli Realtà antagonista (1970-1980) e Guardare in alto (1981-1991). Parallelamente all’attività di pittore sviluppò quella di illustratore e fumettista, concentrandosi soprattutto su pubblicazioni per ragazzi.
Tra i personaggi più celebri si ricordano Atomino e il suo Pinocchio.